Vita in comunità

L’incontro con Gesù, accogliendo in lui il Verbo vivente del Padre, è il cuore della vocazione della suora. Egli è la fonte da cui scaturisce la vita, il centro che la coordina nei suoi aspetti primari e la unifica in vista dei suoi obiettivi.

Diventare monaca significa innanzitutto percorrere un cammino di ricerca del Signore e di conversione (conversio morum) che porta all’armonia interiore nella sequela e nell’imitazione di Gesù. Significa vivere una relazione personale con il Padre in unione con Gesù e inserirsi nel flusso dinamico della carità che feconda la fraternità con l’effusione dello Spirito Santo.

La comunità monastica, piccolo riflesso della Santa Chiesa, trasmette l’esperienza di vita e la saggezza spirituale innanzitutto attraverso il suo stile di vita. Vi siamo introdotti attraverso un processo di discernimento e di crescita che ha le caratteristiche di una “iniziazione” attraverso l’esperienza trasmessa da una generazione all’altra e verificata dal Vangelo. Ognuno è chiamato dal Signore a rispondere in prima persona con l’obbedienza della fede in una libertà che cresce sempre di più e che trova la sua ragione d’essere e la sua misura nell’amore indiviso per Dio e per i fratelli.

La comunità monastica vive attenta all’eco di quella chiamata sempre presente del Signore. “Maestro, dove abiti?” chiesero a Gesù i due discepoli di Giovanni Battista. “Egli rispose: “Venite a vedere”; essi andarono, videro dove abitava e quel giorno rimasero con lui” (Gv 1,38-39).

La scelta del celibato per il Regno di Dio, vissuta in comunione con le sorelle, è il simbolo più significativo dell’orientamento radicale di tutta l’esistenza verso il Signore.

Il motto classico della tradizione benedettina “Ora et labora” (preghiera e lavoro) guida le giornate delle monache camaldolesi, stabilisce gli orari e determina gli spazi propri della comunità:

Nella tradizione benedettina, la permanenza in monastero (stabilitas – stabilità) è una regola generale basata sulla professione monastica. Il voto monastico di “stabilità” vuole favorire ed esprimere l’impegno perseverante della monaca nella completa dedizione a Dio.